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Feedback gevenUn tuffo negli anni 90. Insieme a 7 amici abbiamo deciso di prenotare un tavolo in questo locale. Che dire: trasportati indietro di 30 anni. Location interna formata da 3 sale tutte in perlinato, di cui una, in cui siamo stati noi, con annesso forno a legna e temperatura interna che sfiorava i 35 gradi. L'ingresso per la sala ha un gradone da stadio, ci vuole allenamento per salirci e scenderci. Ingredienti per le pizze disposti in contenitori di plastica qua e là nel bancone, una gentilissima signora che condisce le pizze e le porta ai tavoli più vicini. Menù stampato su carta fotocopiata, tutto ciò che non è scritto si può chiedere al personale di servizio che ha una memoria di ferro. Abbiamo mangiato tutti la pizza, dal piccolo cornicione come un tempo, senza ingredienti troppo complessi o elaborati. La pizza Fabrizio e mele e gorgonzola, da me mangiate erano buonissime. Dolci discreti. Prezzi bassi. Presi dall'atmosfera abbiamo finito la serata cantando canzoni di un tempo e bevendo chupito come quando eravamo adolescenti (in un altro locale).
Normalmente mangiamo l 'ottima pizza preparata da Fabrizio. Nella foto proprio quella che porta il suo nome con guanciale, pomodori secchi, scaglie di pecorino e rucola. Una bontà. L 'altra sera abbiamo gustato anche un 'ottima insalata di mare . Per chi non vuole mangiare la pizza, può spaziare tra ottimi primi e secondi di carne o di pesce. Una particolarità: le patatine fritte sono 'vere ' non surgelate.
Ho preso la pizza Fabrizio, il pizzaiolo è mio omonimo... Devo dire che benché mi abbia riempito a sazietà era talmente buona che mi sarebbe piaciuto averne ancora!!!! Davvero ottima!!!
Quando siamo entrati nel locale ho avuto la netta sensazione di aver già incontrato il simpatico signor Bruno, ma successivamente mi sono accorto che non era possibile, per cui ho chiesto scusa dicendo: mi scusi pensavo fosse qualcun'altro, la risposta: sono qualcun'altro. Dopo di che buon cibo e ottima accoglienza.
Ottimo : locale, pietanze, servizio tutti da 9/10. Non gli do il massimo perché quello non lo do a nessuno, o quasi